#lontanimavicini
La comunicazione in tempo di difficoltà
Numero 1
Cari amici, siamo felici di ritrovarvi in questo momento così particolare. Con questa iniziativa noi di ERI, vogliamo essere vicini a voi e offrirvi un modo semplice e veloce per riflettere e condividere alcuni dei pensieri e delle azioni di questo tempo.
Vi chiediamo di avere pazienza se le traduzioni non sono perfette, perché cercando di essere veloci non saremo in grado di fare tutti i passi necessari. Cercheremo di essere il più rigorosi possibile. Buona lettura!
Equipe Responsabile Internazionale
Editoriale
Clarita & Edgardo BERNAL
Coppia Responsabile Internazionale
ESSERE UNA COMUNITÀ
Care Coppie e Consiglieri del Collegio Internazionale delle Equipe Notre Dame: è con grande gioia che ci rivolgiamo a ciascuno di voi per esprimere la nostra solidarietà, il nostro affetto e il nostro desiderio di esservi molto vicini, da parte di tutta l’ERI (Equipe Responsabile Internazionale), in questo tempo di incertezza e inquietudine in cui siamo stati trascinati in maniera precipitosa da un virus, il cui nome era sconosciuto solo pochi mesi fa e che oggi fa parte della nostra vita quotidiana, il COVID-19.
Oggi più che mai, come la comunità di fede che siamo, dobbiamo essere molto vicini con la forza dell'aiuto reciproco, pilastro fondamentale della nostra mistica, per accompagnarci, per pregare insieme, per aiutarci spiritualmente e materialmente, per essere seminatori di speranza intorno a noi, in questo momento in cui gran parte dell’umanità si è resa conto di quanto siamo fragili e impotenti e, mettendo da parte arroganza e autosufficienza, volge lo sguardo al Creatore Supremo per chiedergli di prendere il controllo della libertà che abbiamo sprecato.
Inevitabilmente, ci viene in mente l'immagine del figliol prodigo che, dopo aver sperperato l'eredità che il Padre gli ha dato senza restrizioni, nella libertà che solo l'amore può dare, ritorna pentito, cercando il perdono e la sicurezza della sua casa paterna. Se si può dire qualcosa di positivo su questo virus è che, senza distinzione di razza, credo, stato economico, condizione sociale, ci ha fatto riflettere in modo più profondo, spogliandoci delle nostre sicurezze, rendendoci forse più spirituali, inclini alla trascendenza e più essenziali.
Per alimentare il nostro senso di comunità, nel corso di questa pandemia, non appena le misure di quarantena hanno imposto la chiusura delle chiese, con ERI abbiamo deciso di promuovere ogni settimana la celebrazione di un'Eucaristia virtuale presieduta da padre Ricardo, il nostro consigliere spirituale, per riunirci come movimento e per vivere, ognuno dalla propria casa, la forza della fede condivisa: migliaia di equipier di tutti i continenti hanno aderito a questa iniziativa, che si è conclusa la domenica di Pasqua. Sappiamo che anche ogni Super Regione sta celebrando Eucaristie virtuali e anche che in alcuni paesi, nel rispetto delle misure di protezione, si stanno già iniziando ad aprire alcune chiese; per questi motivi per ora abbiamo deciso di sospendere la celebrazione virtuale, che riproporremo più avanti in occasione di alcune feste della Chiesa nel corso di quest'anno. Quanto abbiamo bisogno di poter ricevere la comunione in forma tangibile e di poter vivere la nostra fede nella forza della comunità di persona!
Come ha detto Papa Francesco nell'omelia del 17 aprile a Santa Marta, se è vero che l'Eucaristia che lui e molti sacerdoti celebrano virtualmente è un mezzo straordinario che ci ha aiutato molto nella nostra vita di fede in questo tempo di reclusione e ha reso addirittura più "familiare" la presenza del Risorto in casa, questa familiarità non può lasciare da parte la comunità, perché senza di essa “…, senza comunità, una familiarità senza il Pane, una familiarità senza la Chiesa, senza il popolo, senza i sacramenti è pericolosa. Può diventare una familiarità – diciamo – gnostica, una familiarità per me soltanto, staccata dal popolo di Dio. … È una situazione difficile in cui i fedeli non possono partecipare alle celebrazioni e possono solo fare la comunione spirituale. … Dobbiamo uscire da questo tunnel per essere di nuovo insieme, perché questa non è la Chiesa, ma una Chiesa che rischia di essere "viralizzata". Che il Signore ci insegni questa intimità con Lui, questa familiarità con Lui ma nella Chiesa, con i sacramenti, con il santo popolo fedele di Dio.”
Questa pandemia che ci ha colpiti tutti, direttamente o indirettamente, è stata piena di manifestazioni edificanti di misericordia e di abnegazione e ha risvegliato un entusiasmante senso di corresponsabilità fuori e dentro il nostro movimento. Molti tra i membri dell'équipe sono stati contagiati da questo virus (anche Clarita ed io siamo stati contagiati e oggi, per grazia di Dio, siamo totalmente guariti); alcuni sono stati in terapia intensiva, in punto di morte, e fortunatamente sono riusciti a guarire; altri purtroppo non hanno potuto superare la malattia e oggi sono con il Padre, avendo lasciato un grande vuoto e un immenso dolore nella loro famiglia, nei loro amici, nelle loro equipe, nella comunità. A tutti i membri delle equipe e alle loro famiglie e amici che hanno vissuto questa dura prova giungano la nostra voce di incoraggiamento, la nostra comunione e la nostra vicinanza nello spirito e nella preghiera.
Il confinamento ha esacerbato l'attività dei media e dei social network, riempiendoci di una valanga di informazioni, in alcuni casi costruttive, in altri distruttive, banali o poco importanti. L'ERI, nel discernimento che abbiamo effettuato nelle nostre riunioni virtuali degli ultimi giorni, ha ritenuto che in questo momento storico, che senza dubbio stabilirà una pietra miliare nelle nostre vite, segnando un prima e un dopo, sia necessario che rafforziamo i legami tra l'Equipe Responsabile Internazionale e i responsabili delle SR e RR, per far fronte insieme a questa crisi. Per questo motivo, a partire da adesso, invieremo più frequentemente del solito alcuni numeri straordinari del bollettino o newsletter, sfruttando comunicazioni elettroniche in tempo reale, attraverso cui trasmetteremo al College attualità, riflessioni, vita del movimento, testimonianze dei membri delle equipe al tempo del COVID-19, notizie della Chiesa, orientamenti, ecc. Apriamo anche uno spazio per le Super Regioni e RR in cui condividere con il College le loro esperienze, fonte di ricchezza e nutrimento per l'intero movimento. È nostro desiderio che questi numeri straordinari del bollettino, se voi lo reputate opportuno, raggiungano anche tutti i membri delle equipe che voi animate, affinché oggi più che mai abbiamo un senso di unità, di identità e di comunità che ci rafforzi nello spirito e nell'azione come movimento e come Chiesa che siamo.
Preghiamo Nostro Signore per l'intercessione di Nostra Madre Maria, affinché sotto la sua protezione ci colmi del Suo Spirito, per essere seminatori di speranza e soggetti positivi di cambiamento, in questo momento in cui si sta mettendo alla prova tutta la nostra capacità di resilienza e di essere corresponsabili, perché possiamo uscire rafforzati da questa crisi.
E così sia.
Fede, spiritualità e casa nel tempo di Covid-19
Padre Riccardo Londono - CS Internazionale
Quant'è diversa la nostra realtà 2020! Quante cose sono cambiate! Tutto sarà diverso! Cosa ci succederà? Torneremo al passato che ci faceva essere tranquilli? Espressioni come queste appaiono di momento in momento e scatenano sentimenti ed emozioni diverse in ognuno di noi.
La pandemia ha sconvolto tutta l'esistenza umana. Ma quanto è bello poter affrontare una situazione che non possiamo gestire, quando possiamo sfruttare al meglio ciò che abbiamo in mano. Trasformare in un'opportunità di crescita quello che ci viene presentato come un grande ostacolo.
Per noi, membri delle END, crescere sulla via della santità, che è la meta esistenziale, appare come un invito che può essere accettato. Dipende da noi dare una nuova forma alla nostra fede e alla nostra spiritualità. La nostra vita spirituale, la nostra preghiera, il nostro ascolto della Parola, il nostro dialogo e il nostro vivere tra le mura delle nostre case, senza trascurare il servizio, devono diventare il nuovo modo di rispondere al momento.
Non possiamo smettere di amare, non possiamo smettere di relazionarci, non possiamo smettere di servire, non possiamo chiuderci alla sofferenza, ma oggi tutto questo lo affrontiamo in maniera differente. A nuove sfide, a nuovi modi di agire. Ogni persona, ogni coppia, ogni famiglia troverà il modo di crescere in questi giorni.
La misericordia del Signore, che è sempre presente, ci permetta di affrontare le nuove vie alle quali la situazione ci conduce. Se tutto sarà diverso in futuro, lo sarà anche il nostro modo di fare.
Non smettiamo di essere creativi, ma teniamo come fondamento l’essere compassionevoli e misericordiosi. Solo così potremo rispondere alla realtà che ci interpella.
VIVERE LA NOSTRA FEDE CON TUTTA LA CHIESA
Poiché siamo ancora nel tempo di Pasqua, vale la pena leggere e meditare profondamente il Messaggio Urbi et Orbi di Papa Francesco - Pasqua 2020, che ci dà un incoraggiamento speciale in questo momento molto difficile per tutta l'umanità. Così dice il Papa
Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua!
Oggi riecheggia in tutto il mondo l’annuncio della Chiesa: “Gesù Cristo è risorto!” – “È veramente risorto!”.
Come una fiamma nuova questa Buona Notizia si è accesa nella notte: la notte di un mondo già alle prese con sfide epocali ed ora oppresso dalla pandemia, che mette a dura prova la nostra grande famiglia umana. In questa notte è risuonata la voce della Chiesa: «Cristo, mia speranza, è risorto!» (Sequenza pasquale).
È un altro “contagio”, che si trasmette da cuore a cuore – perché ogni cuore umano attende questa Buona Notizia. È il contagio della speranza: «Cristo, mia speranza, è risorto!». Non si tratta di una formula magica, che faccia svanire i problemi. No, la risurrezione di Cristo non è questo. È invece la vittoria dell’amore sulla radice del male, una vittoria che non “scavalca” la sofferenza e la morte, ma le attraversa aprendo una strada nell’abisso, trasformando il male in bene: marchio esclusivo del potere di Dio.
Il Risorto è il Crocifisso, non un altro. Nel suo corpo glorioso porta indelebili le piaghe: ferite diventate feritoie di speranza. A Lui volgiamo il nostro sguardo perché sani le ferite dell’umanità afflitta. (...)
Questo morbo non ci ha privato solo degli affetti, ma anche della possibilità di attingere di persona alla consolazione che sgorga dai Sacramenti, specialmente dell’Eucaristia e della Riconciliazione. In molti Paesi non è stato possibile accostarsi ad essi, ma il Signore non ci ha lasciati soli! Rimanendo uniti nella preghiera, siamo certi che Egli ha posto su di noi la sua mano, ripetendoci con forza: non temere, «sono risorto e sono sempre con te»! (...)
In queste settimane, la vita di milioni di persone è cambiata all'improvviso. Per molti, rimanere a casa è stata un’occasione per riflettere, per fermare i frenetici ritmi della vita, per stare con i propri cari e godere della loro compagnia. Per tanti però è anche un tempo di preoccupazione per l’avvenire che si presenta incerto, per il lavoro che si rischia di perdere e per le altre conseguenze che l’attuale crisi porta con sé. Incoraggio quanti hanno responsabilità politiche ad adoperarsi attivamente in favore del bene comune dei cittadini, fornendo i mezzi e gli strumenti necessari per consentire a tutti di condurre una vita dignitosa e favorire, quando le circostanze lo permetteranno, la ripresa delle consuete attività quotidiane.
Non è questo il tempo dell’indifferenza, perché tutto il mondo sta soffrendo e deve ritrovarsi unito nell'affrontare la pandemia. Gesù risorto doni speranza a tutti i poveri, a quanti vivono nelle periferie, ai profughi e ai senza tetto. Non siano lasciati soli questi fratelli e sorelle più deboli, che popolano le città e le periferie di ogni parte del mondo. Non facciamo loro mancare i beni di prima necessità, più difficili da reperire ora che molte attività sono chiuse, come pure le medicine e, soprattutto, la possibilità di adeguata assistenza sanitaria. (...)
Non è questo il tempo degli egoismi, perché la sfida che stiamo affrontando ci accomuna tutti e non fa differenza di persone. (...)
Non è questo il tempo delle divisioni. Cristo nostra pace illumini quanti hanno responsabilità nei conflitti, perché abbiano il coraggio di aderire all'appello per un cessate il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo. Non è questo il tempo in cui continuare a fabbricare e trafficare armi, spendendo ingenti capitali che dovrebbero essere usati per curare le persone e salvare vite. (...)
Non è questo il tempo della dimenticanza. La crisi che stiamo affrontando non ci faccia dimenticare tante altre emergenze che portano con sé i patimenti di molte persone. (...)
Indifferenza, egoismo, divisione, dimenticanza non sono davvero le parole che vogliamo sentire in questo tempo. Vogliamo bandirle da ogni tempo! Esse sembrano prevalere quando in noi vincono la paura e la morte, cioè quando non lasciamo vincere il Signore Gesù nel nostro cuore e nella nostra vita. Egli, che ha già sconfitto la morte aprendoci la strada dell’eterna salvezza, disperda le tenebre della nostra povera umanità e ci introduca nel suo giorno glorioso che non conosce tramonto.
FONTE: http://w2.vatican.va/content/francesco/it/messages/urbi/documents/papa-francesco_20200412_urbi-et-orbi-pasqua.html
dalla LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER IL MESE DI MAGGIO 2020
INTENSIFICARE LA PREGHIERA DEL ROSARIO NEL MESE DI MAGGIO
In una lettera indirizzata a tutti i fedeli, Papa Francesco, ci invita a recitare il Rosario a maggio. Egli ci dice che "È tradizione, in questo mese, pregare il Rosario a casa, in famiglia. Una dimensione, quella domestica, che le restrizioni della pandemia ci hanno “costretto” a valorizzare, anche dal punto di vista spirituale." Sottolinea che da soli o in compagnia l'importante e' pregare con semplicità.
Il papa ricorda che e' facile trovare su internet delle proposte e aggiunge " ... vi offro i testi di due preghiere alla Madonna, che potrete recitare al termine del Rosario, e che io stesso reciterò nel mese di maggio, spiritualmente unito a voi. "
Una delle due proposte del Papa è quella che segue.
Preghiera a Maria
«Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio».
Nella presente situazione drammatica, carica di sofferenze e di angosce che attanagliano il mondo intero, ricorriamo a Te, Madre di Dio e Madre nostra, e cerchiamo rifugio sotto la tua protezione.
O Vergine Maria, volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi in questa pandemia del coronavirus, e conforta quanti sono smarriti e piangenti per i loro cari morti, sepolti a volte in un modo che ferisce l’anima. Sostieni quanti sono angosciati per le persone ammalate alle quali, per impedire il contagio, non possono stare vicini. Infondi fiducia in chi è in ansia per il futuro incerto e per le conseguenze sull'economia e sul lavoro.
Madre di Dio e Madre nostra, implora per noi da Dio, Padre di misericordia, che questa dura prova finisca e che ritorni un orizzonte di speranza e di pace. Come a Cana, intervieni presso il tuo Figlio Divino, chiedendogli di confortare le famiglie dei malati e delle vittime e di aprire il loro cuore alla fiducia.
Proteggi i medici, gli infermieri, il personale sanitario, i volontari che in questo periodo di emergenza sono in prima linea e mettono la loro vita a rischio per salvare altre vite. Accompagna la loro eroica fatica e dona loro forza, bontà e salute.
Sii accanto a coloro che notte e giorno assistono i malati e ai sacerdoti che, con sollecitudine pastorale e impegno evangelico, cercano di aiutare e sostenere tutti.
Vergine Santa, illumina le menti degli uomini e delle donne di scienza, perché trovino giuste soluzioni per vincere questo virus.
Assisti i Responsabili delle Nazioni, perché operino con saggezza, sollecitudine e generosità, soccorrendo quanti mancano del necessario per vivere, programmando soluzioni sociali ed economiche con lungimiranza e con spirito di solidarietà.
Maria Santissima, tocca le coscienze perché le ingenti somme usate per accrescere e perfezionare gli armamenti siano invece destinate a promuovere adeguati studi per prevenire simili catastrofi in futuro.
Madre amatissima, fa’ crescere nel mondo il senso di appartenenza ad un’unica grande famiglia, nella consapevolezza del legame che tutti unisce, perché con spirito fraterno e solidale veniamo in aiuto alle tante povertà e situazioni di miseria. Incoraggia la fermezza nella fede, la perseveranza nel servire, la costanza nel pregare.
O Maria, Consolatrice degli afflitti, abbraccia tutti i tuoi figli tribolati e ottieni che Dio intervenga con la sua mano onnipotente a liberarci da questa terribile epidemia, cosicché la vita possa riprendere in serenità il suo corso normale.
Ci affidiamo a Te, che risplendi sul nostro cammino come segno di salvezza e di speranza, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen.
TESTIMONIANZA DI EMILIA E ROGER AGBOZOH
Coppia Responsabile della SR Africa Francofona
Il nostro cuore traboccava di gioia per l'annuncio della notizia che il Togo era stato scelto per la seconda riunione ERI annuale di marzo 2020. Tutta l'Africa Francofona era sotto i riflettori con questa scelta senza precedenti dell'organo direttivo delle END. Questa importante informazione aveva ricevuto il sostegno di tutti i responsabili africani del movimento durante il Collegio della Super-Regione a Dakar nell'agosto 2019.
La mobilitazione e la sensibilizzazione sono iniziate già nel settembre 2019 con la fine del collegio nelle otto regioni che oggi compongono la nostra super regione.
Un comitato organizzatore è stato costituito a Lomé per coordinare le attività, poiché l'evento si sarebbe realizzato con un grande raduno delle Equipe Notre-Dame dell'Africa Francofona con la presenza reale dell'ERI in Togo. Per questo incontro erano attesi a Lomé quasi 500 delegati provenienti dai 16 paesi dell'Africa.
La Zona Eurafrica aveva inoltre definito gli ultimi particolari nel suo primo incontro di zona in Africa, a Lomé in Togo dal 27 febbraio al 1° marzo 2020.
Erano già completamente definite le disposizioni logistiche e la struttura di accoglienza. La notizia di una pandemia in Cina nel gennaio 2020 e i suoi effetti in Europa all'inizio di marzo non avevano assolutamente scosso la nostra determinazione verso il successo dei tre eventi all'ordine del giorno della super regione: la riunione dell'ERI, il Collegio della Super Regione dell'Africa Francofona e l'incontro delle Equipe dell’Africa Francofona con l'ERI incentrato sul tema: Coppie cristiane d'Africa, siate sale della terra e luce del mondo.
Attraverso la coppia di collegamento della Zona Eurafrica, Bernadette e Sylvestre Minlekibe, abbiamo ricevuto le parole di incoraggiamento da Clarita ed Edgardo, la coppia responsabile dell'ERI, che era già arrivata a Parigi con il consigliere spirituale Padre Ricardo nella prima settimana di marzo per poi continuare verso il Togo, che ci ha inviato queste parole: Non abbiate paura.
Questa messaggio incoraggiante è stato portato all'attenzione dei partecipanti al Collegio, che hanno tutti confermato la loro partecipazione. Tutte le prenotazioni dei voli sono state confermate e comunicate alla sottocommissione per accoglienza, perché venissero attuate le disposizioni finali e le conferme degli alloggi.
E arriviamo alla data di giovedì 12 marzo 2020, il nostro telefono squilla alle 16.45 circa. È una chiamata di Sylvestre Minlekibe; mi trovavo per strada, nel traffico, per le ultime commissioni, in attesa dei primi arrivi previsti per venerdì 13 marzo alle 11 del mattino con il volo Ethiopian; gli ho risposto chiedendogli di attendere, per favore, ti richiamo io tra qualche minuto. Verso le 17, visto che ero in ritardo nel richiamarlo, ha insistito di nuovo al telefono: Roger, è appena arrivata la notizia: la riunione dell'ERI non può più avere luogo.
Stupito, la notizia mi colpisce come in un sogno; mi riprendo dopo qualche minuto di silenzio, me lo segno su un foglio.
Convochiamo quindi immediatamente una riunione di emergenza per portare l'annuncio della crisi ai presidenti delle sottocommissioni alle 18.30.
Abbiamo vissuto una lunga giornata quel giovedì 12 marzo, mantenendo il sangue freddo sotto lo sguardo della Vergine Maria, Nostra Signora del Perpetuo Soccorso.
Nel corso della notte abbiamo contattato alcuni dei partecipanti al college che si trovavano già all'aeroporto, perché annullassero il loro viaggio. Dobbiamo usare molta delicatezza per calmare la collera e l'agitazione. Alcuni partecipanti hanno fatto tutti i preparativi: richiesta di permesso, congedo dal lavoro…
La situazione era certamente quasi insostenibile all'inizio. Ma presto ci siamo ripresi grazie alla nostra fede cristiana con la frase: tutto è grazia. L'uomo propone ma Dio dispone.
Continuiamo a gestire questa crisi con il linguaggio del rinvio, non dell’annullamento.
Affidiamo tutto al Signore, che è il padrone del nostro destino.
Ringraziamo Dio che questa pandemia non abbia fatto alcuna vittima tra gli equipier dell'Africa Francofona. Siamo vicini e solidali con le famiglie colpite da questa epidemia e preghiamo il Signore di accogliere tutti coloro che ci hanno lasciato.
Possa la luce del Cristo risorto distruggere per sempre questo coronavirus che ha fatto tanto male all'umanità.
Nutriamo sempre la speranza che quando riprenderemo le nostre attività l'ERI rinnoverà la sua fiducia nella Super Regione dell'Africa Francofona per il suo prossimo incontro.
Con i nostri saluti sinceri e fraterni
TESTIMONIANZA DI JOSETTE E FADI BARHOUCHE
Coppia Responsabile della RR Libano
"Non dobbiamo mai rinunciare alla preghiera" (Luc 18,1)
L'equipe della Regione Libano è abituata da più di 30 anni ad un ritiro nazionale annuale, su base volontaria, della durata di 24 ore, al quale partecipano in media dal 20 al 25% degli equipier in Libano.
Quest'anno, nonostante la crisi economica che imperversa nel nostro Paese già dal 17 ottobre, abbiamo voluto mantenere questo forte momento di preghiera, soprattutto perché è proprio durante la Quaresima che viviamo questo ritiro. I preparativi procedevano bene: la data fissata per il 28-29 marzo, l'invito inviato, il convento era stato riservato, il programma stabilito nel piccolo comitato...
Il 10 marzo, isolamento generale. Divieto di uscire di casa e senza dubbio divieto di tenere riunioni. All'inizio, totale disperazione. Per la seconda volta in un solo anno tutti i nostri programmi sono andati in pezzi. Le riunioni di equipe sono state organizzate con zoom. Un'idea ci ha sempre ispirato: "non vi accontentate.". E come sempre, alla luce dello Spirito Santo che invochiamo sempre nelle nostre preghiere, è germogliata un'idea: perché non fare questo ritiro utilizzando le reti di comunicazione messe a nostra disposizione? La prima persona ad essere consultata e senza la quale questo ritiro non potrebbe avere luogo è il nostro Consigliere Spirituale Nazionale Padre Maroun Mubarak. Persona generosa del suo tempo e della sua spiritualità, subito padre Maroun accetta.
L'idea principale e la nostra sfida è stata quella di vivere e far vivere un ritiro con tutti i punti salienti, ma a casa con tutti gli inconvenienti che questo comporta. Per questo, nel nostro invito, abbiamo dato molta importanza all'ambiente e al decoro, che possono essere di grande aiuto.
Le ruote della macchina iniziano a girare. Trovare le persone con buona conoscenza della tecnologia e che sarebbero stati i direttori d’orchestra è stata la più importante, con un successivo stretto coordinamento con un totale di una quindicina di persone. Tutto è stato organizzato online. Non è stato possibile incontrarci!
Data scelta: venerdì 3 aprile dalle 18.00 alle 23.00 e sabato 4 aprile dalle 16.30 alle 20.00.
Mezzi utilizzati: il nostro gruppo WhatsApp dell’equipe di regione Libano, la nostra pagina Facebook e la nostra pagina YouTube.
Pubblico scelto: gli equipier di tutta la Regione Libano e dei settori collegati: Giordania, Emirati e Qatar, più tutti quelli collegati alla nostra pagina FB.
Il programma: Iniziare i nostri due giorni con una preghiera preparata dalle coppie e trasmessa simultaneamente su WA, FB e YouTube.
Primo giorno: Meditazione di Padre Maroun dal titolo: "E cominciarono a pregare", Tobia 8,5; Un momento di preghiera personale e di preghiera; Cena frugale con la famiglia, la Via Crucis della sera e la conclusione con il Cantico di Maria.
Secondo giorno: Meditazione di Padre Maroun: "Parla Signore", 1Samuele 10,3; Preghiera coniugale e un Dovere di Sedersi, una pausa caffè e poi una Messa celebrata da un Consigliere Spirituale e trasmessa da un canale televisivo spirituale. Abbiamo finito con il Magnificat cantato.
Per poter seguire facilmente lo svolgimento del ritiro, ad ogni cambio di momento sono stati inseriti dei post sulle diverse pagine internet.
Questo ritiro è stato un atto di fede, un'adesione d'amore tra tutti gli equipier verso il Signore. Abbiamo percepito una grande sete tra i partecipanti, sia attraverso i loro commenti prima del ritiro, sia durante il ritiro, sia dopo. Ciò che ci ha colpito di più sono stati i commenti arrivati dai settori collegati: ringraziamenti per essersi sentiti parte di una grande famiglia; ringraziamenti perché hanno vissuto per la prima volta tutti insieme un ritiro spirituale.
Una valutazione finale in senso stretto non è stata fatta a livello di equipe di servizio, ma è stata sostituita in un certo senso dai commenti e dai feedback che abbiamo ricevuto. Hanno partecipato più di 300 coppie, oltre a consiglieri spirituali che hanno espresso il loro grande apprezzamento.
È stato un momento ricco di benedizioni e soprattutto una bella preparazione alla Settimana Santa. Il Signore ci mette sempre a disposizione dei mezzi per "accendere nei nostri cuori il calore della Fede e della Speranza", come dice il Papa emerito Benedetto XVI.
TESTIMONIANZA DI LU E NELSON PEREIRA
Coppia Responsabile della SR Brasile
Cari amici equipier:
Gli ultimi mesi non sono stati facili per tutti noi, in ogni parte del mondo. Abbiamo dovuto rinunciare a uno dei nostri più grandi valori, che sono le riunioni di equipe faccia a faccia, gli incontri, l'abbraccio, la stretta di mano, l'accoglienza, il contatto, che ci aiutano a camminare nell’unità tipica delle equipe qui in Brasile e in tutto il mondo.
Ma, allo stesso tempo, abbiamo un'opportunità unica di restare collegati con il cuore, attraverso la preghiera, i buoni pensieri e gli atteggiamenti. È un momento di riflessione, di sguardo verso l’esterno e di comprensione degli eventi; ma soprattutto di comprensione del prossimo, dei suoi bisogni e delle sue paure. E, quando possibile, come servitori del Padre, per sostenerci, anche solo con una conversazione a distanza, che trasmetta amore, pace, affetto e speranza, in attesa che tornino giorni migliori.
È un tempo per restare in dialogo con il Padre, per sentire lo Spirito Santo, che ci ispira ogni giorno, instancabilmente.
Dobbiamo riempirci di fede e reinventarci, nella certezza che non mancherà nulla e che le risposte arriveranno.
Padre Caffarel, per tutta la sua vita, non ha smesso di ripetere che un movimento per restare vivo deve evolversi. Per lui, un movimento vivo è un movimento che si costruisce ogni giorno grazie all'azione dei suoi membri. (Introduzione del documento “Vocazione e missione”).
Proprio per questo motivo, nella Super Regione Brasile abbiamo usato diversi strumenti, attraverso i social media, che ci tenessero uniti agli equipier di tutto il Brasile, tanto che da gennaio a marzo abbiamo tenuto 67 EACRE (Incontri Annuali delle Coppie Responsabile d’Equipe), trasmettendo a tutte le Coppie Responsabili di Equipe, alle Coppie di Collegamento e alle Coppie Pilota le linee guida da seguire nel corso dell'anno 2020, e non potevamo permettere che si spegnesse questa fiamma.
Ci diamo sempre da fare per restare in contatto con gli equipier, attraverso incontri di formazione, ritiri, riunioni, ecc., ma questo non è possibile in questo periodo.
Così, abbiamo realizzato diversi video che coinvolgono gli equipier di tutte le Province, con messaggi positivi, usando otto parole chiave: Accoglienza, Amore, Fede, Speranza, Pace, Vita, Terra, Tempo.
Infine, abbiamo realizzato un video con un messaggio pasquale per tutti gli equipier del Brasile, video al quale hanno preso parte tutti i membri dell’Equipe di servizio della Super Regione Brasile.
Portiamo avanti in videoconferenza circa il 72% degli incontri d'equipe nelle Province, così come i momenti di preghiera, riflessioni e riunioni delle equipe di servizio.
Le equipe che non sono in grado di tenere i loro incontri in videoconferenza stanno lavorando al Tema di Studio, inviando le loro risposte ai Settori e attendendo il momento opportuno per incontrarsi nuovamente faccia a faccia, perché in alcune regioni del nostro paese la connessione internet non è disponibile o comunque non ha la capacità per permettere le videochiamate. Abbiamo anche coppie anziane che non sono in grado di affrontare le nuove tecnologie.
Stiamo conducendo ogni settimana degli eventi dal vivo attraverso i social network per incoraggiare gli equipier e per fare formazione, e siamo stati in grado di raggiungere molte coppie; è stata un'esperienza meravigliosa.
Continuiamo anche con i video di ENS-PLAY, che raccontano la storia del Movimento, la sua espansione in tutto il Brasile, in quanto il 13 maggio di quest'anno il Movimento in Brasile festeggia i 70 anni di esistenza, un momento che sarà occasione di ringraziamento per tutto quello che abbiamo realizzato negli ultimi anni, e per tante coppie che hanno aderito alle proposte di vita del Movimento delle Équipe Notre Dame nei quattro angoli di questo immenso paese.
Oggi siamo la più grande Super Regione del mondo, con 58.000 equipier, e questo grazie allo sforzo, alla perseveranza e all'amore di migliaia di coppie e di consiglieri spirituali, che hanno servito Dio instancabilmente lavorando nella vigna delle END in Brasile e nella Chiesa, per sostenere la costruzione del Regno di Dio.
Abbiamo dovuto rimandare l'evento commemorativo del 70° anniversario alla fine di quest'anno, ma continuiamo con i preparativi. Abbiamo in programma una Messa di ringraziamento celebrata da Mons. Moacir Arantes, Consigliere Spirituale nazionale della SR-Brasile, trasmessa su internet, oltre alla presentazione di un libro commemorativo, e continueremo con i video ENS-PLAY.
Il Movimento, attraverso gli Orientamenti Generali proposti all'Incontro di Fatima, ci chiede di non avere paura, di uscire nel mondo.
Molti pensano che "uscire" significhi andare per strada per realizzare qualcosa, ma questo richiamo può essere anche un richiamo ad uscire da noi stessi, lasciando da parte il nostro egoismo, il nostro egocentrismo e rivolgendosi all'altro. Forse questa è l'opportunità che abbiamo di rivedere i nostri valori e i nostri atteggiamenti, e di rivolgerci maggiormente al Padre e ai suoi insegnamenti.
Le Linee Guida Generali per l'Azione Evangelizzatrice in Brasile ci dicono: In Gesù Cristo diventiamo figli e figlie, siamo una famiglia e chiamiamo Dio nostro Padre. È un'esperienza profonda di amore gratuito e trasformante: genera fraternità; rende concreta la comunità di fede; rafforza i legami e converte i cuori… (n. 17).
Che possiamo superare gli ostacoli incontrati lungo il percorso e rimanere forti in questa traversia. Infatti, come dice lo scrittore brasiliano Guimarães Rosa: "Chiunque abbia scelto la ricerca non può rifiutare la traversata".
Un abbraccio fraterno a tutti.
COSA STA FACENDO ERI?
Più che lavare le mani, il mondo ha bisogno di lavare il cuore, anima, mente e spirito.
Il 2020 è iniziato con grandi aspettative dall'intera ERI - il primo incontro ERI nel continente africano previsto a Lomé, la capitale del Togo. E, come annunciato al Collegio di Valencia (a luglio 2019), il prossimo Collegio avrà luogo a Varsavia, la capitale della Polonia.
Queste aspettative, sfortunatamente, sono naufragate a causa della pandemia di Coronavirus che ha invaso il pianeta, come hanno detto Clarita ed Edgardo nell'editoriale.
ANNULLAMENTO DELL'INCONTRO DI LOMÉ
Oltre alle preoccupazioni e alle difficoltà naturali che la pandemia ha generato in tutti noi, noi coppie dell'ERI abbiamo ancora tristezza nel cuore per aver dovuto annullare l'incontro di Lomé, per il quale ci eravamo preparati con grande cura e impegno fin dalla nostra ultima riunione di ottobre 2019.
Al momento della cancellazione di questo incontro, che doveva tenersi a marzo, ci faceva male sapere che tutta la preparazione fatta dai nostri fratelli togolesi, con tanto amore, era stata vana e che l'aspettativa creata dalla nostra presenza non si sarebbe tramutata in realtà. Alla tristezza per le notizie relative alla pandemia si è aggiunto questo, quello della cancellazione dell'incontro. È stata una decisione molto difficile, ma si è dimostrata corretta, date le restrizioni alla mobilità imposte da tutti i paesi.
La testimonianza di Emilia e Roger, in questo numero del bollettino informativo, ci dà un'idea della sensazione di tristezza che hanno vissuto e ci fa capire cosa vogliamo esprimere come ERI.
INCONTRI VIRTUALI
In seguito alla cancellazione della riunione di Lomé, l'ERI ha tenuto le sue riunioni in modo virtuale, con alcune interruzioni, perché, come hanno detto Clarita ed Edgardo nell'editoriale, alcuni di noi sono stati infettati dal Coronavirus e hanno dovuto prendersi un po' di tempo per rimettersi in forma.
Gli incontri virtuali di ERI sono stati molto allegri e partecipativi: tutti noi ci prepariamo in anticipo sull'agenda inviata. La durata di ciascuna riunione è di circa due ore. Iniziamo sempre con una preghiera preparata ogni volta da una delle coppie o dal nostro consigliere, padre Ricardo, che al termine impartisce la benedizione finale.
Sono momenti molto ricchi, non solo perché possiamo vederci e sentirci tutti, ma perché possiamo esprimere l'affetto e l'amicizia che ci unisce, come una vera famiglia.
Abbiamo trattato una serie di questioni, con particolare attenzione alla preparazione del Collegio di Varsavia. Un'altra decisione difficile. Confermare l’incontro oppure no?
ANNULLAMENTO DEL COLLEGIO INTERNAZIONALE A VARSAVIA
Dopo aver riflettuto e prestato molta attenzione alle informazioni raccolte dalla stampa e dalle coppie i giro per il mondo, ERI ha deciso che non ci sono le condizioni per tenere di persona l'incontro del Collegio Internazionale, previsto per l'ultima settimana di luglio.
Un altro duro colpo alla nostra pianificazione, dato che i preparativi erano già ben avanzati, il programma definito, con i dettagli del programma di ogni giorno, le celebrazioni, le preghiere, gli interventi; in breve, il Collegio era in corso e tutte i preparativi già molto avanzati.
Dopo aver preso questa nuova difficile decisione, nell'impossibilità di tenere l’incontro di persona, abbiamo iniziato a lavorare per riproporre alle coppie responsabili di SR e RR, anche se in modo virtuale, ciò che avevamo pensato di proporre di persona a Varsavia.
Abbiamo meditato sul fatto che ci sarebbe stata comunque una grande perdita, perché sarebbero mancati il calore umano, l’incontro personale, le equipe miste, tutti aspetti che rendono unico l’incontro in ogni Collegio.
Pertanto, abbiamo messo tutto questo nelle mani di Dio in modo da poter trovare, se possibile, il modo migliore per farlo. Stiamo tuttora lavorando per preparare questo incontro virtuale straordinario di ERI con le coppie responsabili di SR e RR.
Le coppie ERI di collegamento delle Zone, nel frattempo, hanno avuto incontri virtuali di grande successo con le coppie responsabili delle SR e RR, su varie piattaforme, e le relazioni sono molto positive. In altre edizioni di questo bollettino ci riporteranno queste esperienze.
Come potete vedere, cari fratelli, viviamo in isolamento, ma le nostre attività sono più dinamiche che mai: creatività e reinvenzione sono state il nostro motto.
Che Dio ci benedica tutti!
Le attività della Segreteria
Paola e Giovanni Cecchini Manara - Coppia Responsabile della Segreteria
In questo tempo di difficoltà anche le attività della Segreteria alla Glacière a Parigi si sono adeguate per seguire sia le disposizioni di legge emanate in Francia, sia per l’opportunità di salvaguardare la salute di chi ci sostiene con il suo lavoro a Parigi.
Per le stesse ragioni non è stato possibile per noi affiancare personalmente il lavoro presso la nostra sede, cosa che avremmo dovuto fare sia in vista dei colloqui per l’assunzione della nuova collaboratrice, in sostituzione di Patricia, sia in preparazione dell’incontro di ERI previsto in Togo.
Assistenza al Movimento da parte della Segreteria
Fin dalla metà di aprile, quindi, quando in Francia sono state emanate le prime disposizioni legate al contenimento del contagio del virus, la nostra collaboratrice Guènola ha cominciato a lavorare esclusivamente da casa sua, in modalità remota. Grazie al fatto che la maggior parte delle comunicazioni avvengono già da tempo via internet, la sua assenza dagli uffici della Glacière non ha creato troppi disguidi.
Visto che fino ad oggi, Guènola non ha potuto ritornare alla sede del Movimento, non è stato possibile ritirare eventuale posta che è stata consegnata e le telefonate fatte agli uffici della Glacière non hanno potuto ricevere risposta.
Il lavoro comunque non si è fermato, Guènola è rimasta sempre in contatto con noi, responsabili della Segreteria, e ha continuato a ricevere i testi previsti per il Collège di Varsavia, coordinando il lavoro dei traduttori volontari. Nonostante l’incontro del Collège si svolgerà in maniera differente, come sapete bene, non abbiamo interrotto il lavoro di raccolta dei testi necessari e della loro traduzione.
Inoltre abbiamo lavorato alla stesura del bilancio economico, collaborando con uno Studio Contabile esterno.
Ricerca e selezione di una nuova assistente
Come sapete, è in corso la ricerca di una persona che prenda il posto di Patricia, che ha terminato la sua collaborazione con il Movimento END; tra gennaio e marzo 2020 abbiamo ricevuto e vagliato molte proposte e curriculum di candidati; con alcuni di essi ci siamo incontrati di persona, ma con la situazione complicata dai divieti di spostamento abbiamo dovuto sospendere l’attività di selezione. Fino ad oggi ancora non abbiamo trovato la persona che collaborerà con noi alla Glacière, insieme a Guènola.
Associazione Amici di Padre Caffarel
Presso la nostra sede internazionale alla Glacière c’è anche l’ufficio dell’Associazione Amici di Padre Caffarel, dove si reca una volta ogni settimana Marie Christine Genillon per svolgere le attività sia legate alla causa di beatificazione, sia legate alla raccolta delle quote. Naturalmente anche Marie Christine ha dovuto sospendere le sue visite, e ha continuato a restare in contatto con tutti i membri dell’Associazione attraverso email. Ad aprile abbiamo anche dovuto rinviare la prevista riunione del Consiglio dell’Associazione, in quanto non è stato possibile incontrarci.
In caso di necessità di contatto con la Segreteria
Per ora non sappiamo quando sarà possibile che Guènola possa tornare presso gli uffici della Segreteria alla Glacière. Ancor meno sappiamo quando noi coppia responsabile della segreteria potremo recarci a Parigi, dato che gli spostamenti dall’estero sono ancora vietati.
Rimaniamo però a disposizione e invitiamo tutti quelli che hanno bisogno di comunicare con la Segreteria a usare la posta elettronica, indirizzando i vostri messaggi a guenola@equipes-notre-dame.com oppure direttamente a noi Giovanni e Paola a cr.secretariat@equipes-notre-dame.com.
Vi chiediamo di avere pazienza se, non avendo la possibilità di recarci alla Glacière, alcune attività non potranno essere portate avanti nella loro completezza. Ci stiamo adoperando per poter soddisfare tutte le esigenze, e speriamo di tornare alla normalità quanto prima.